lunedì 31 marzo 2014

Riflessioni di una paranoica..su quanto sappiamo essere paranoici!

" Si vive una volta sola. Ma se lo fai bene, una volta è abbastanza."
   ( Joe E. Lewis) 

Oramai l'ho capito : uno dei miei difetti più grandi ( e più stupidi) è quello di passare praticamente la metà dell'esistenza ad immaginare.
Immagino come sarebbe potuto accadere questo e quello, immagino come mi sarei potuta comportare, quello che avrei dovuto dire..
Passo ore e ore a creare dei perfetti monologhi e dialoghi ( questo è grave serio! ), mi invento degli scenari perfetti,  penso a delle situazioni improbabili..
Ovviamente, nella vita REALE - quella in cui ti svegli con un terribile mal di gola e perennemente in ritardo, quella dove, nella maggior parte delle volte, lui non richiama, tua madre non ti capisce, e le persone continuano a non trovare adorabili le tue stranezze - nulla va mai come dovrebbe.

Nella vita reale, spesso, fa più male che bene.

Credo che tante volte ( troppe volte) ci restiamo male per delle cose inesistenti, inventate, quelle che maturano nelle nostre teste insomma.. E cosi finiamo per offenderci, restarci male, sentirci soli, inadeguati, non capiti ( quanto sappiamo essere noiosi..! ), quando, IN REALTA', tutte quelle situazioni nemmeno sono esistite.
Siamo perennemente condizionati dagli " ultimi ingressi" e " visualizzazioni", dai telefoni e videocamere spente, dall'assenza delle emoticons e cosi via..

Paranoici.
Troppo concentrati su quello che vogliamo, su come dovrebbe essere..troppo presi a spendere momenti preziosi facendo nulla, preoccupati di finire la corsa che forse nemmeno ci interessa!

Siamo un po' troppo sogni e poco materia. 
( e non credo Shakespeare intendesse proprio questo!)

I social non sono altro che degli specchi curvi della realtà, punto.
Nessuno sta bene come vorrebbe far crede, nessuno è perennemente felice e soddisfatto, nessuno è cosi forte da non aver mai sofferto, nessuno è ..
Quante discussioni fatte sul nulla e create dal nulla, quanti sogni rubati dagli altri per poi capire quanto fossero sbagliati per noi, quante aspettative basate su delle bugie..

Era tutto più facile quando comunicare risultava più difficile.
Assurdo, ma vero.
C'era più voglia di godersi il momento, ci si basava sulle proprie impressioni e non su qualche frase scritta dopo la mezzanotte; si facevano meno viaggi mentali e più passeggiate, mano nella mano, senza cellulari e notifiche in mezzo.
Si collezionavano emozioni e non likes, si condividevano gli abbracci veri e non complimenti virtuali.

Si viveva un pochino di più, forse.