venerdì 7 marzo 2014

Quando l'unica connessione importante era quella fatta da due corpi..

Avevo 15 anni, qualcosa del genere.
Andavano di moda i lucchetti sul ponte Milvio, le scritte sotto scuola, i cuori incisi sugli alberi e gli squilli negli orari più improbabili : ti sto pensando.
Si stava bene, molto. Le preoccupazioni erano poche, generalmente avevi pochi compiti da svolgere e, se eri fortunato, il tuo amore veniva corrisposto.
Ci si vedeva alla luce del giorno, durante la ricreazione, dopo scuola, al posto delle lezioni; ci si vedeva di nascosto, quando tutti stavano dormendo, quando non si poteva ma la voglia era troppa.
Se ci ripenso, anche la città era diversa : si vedevano più volti! Avevamo meno messaggi/chiamate gratuiti, meno social network, meno filtri da usare per rendere le foto più belle..
La chiamerei l'epoca dei meno " mi piace " e più " baciami". Mi ricordo che non facevamo alto che parlarne alle nostre amiche, lo disegnavamo sul banco, pronunciavamo il suo nome di continuo..Per poi? Per poi correre tra le sue braccia, per farsi trovare sotto casa sua, per riempirlo di sorprese, per piangere sotto il suo balcone, per urlargli di scendere..NON si correva a casa per " spizzare " il suo profilo, scoprire dell'eventuale fidanzata, mettere il tanto amato "like" ed aspettare il suo..
Mi ricordo quando saltavo la scuola e lo chiamavo a casa per scoprire dove fosse; d'altronde non avevo altri mezzi : non poteva mica mandarmi la sua posizione attuale via whatsapp..Non ce n'era nemmeno bisogno : era nel mio cuore, mica nel mio smartphone!
Alla domanda " Ma com'è fatto?", si partivano lunghe descrizioni, non un " aspe, appiccio facebook, se mi prende il 3g qua"..
Al posto dei GPS si usava il radar interno, quello che non ti abbandona nemmeno sotto la metro B, quello che prende sempre.
Era piuttosto bello non avere tutte quelle informazioni, ( compreso il nome di battesimo del suo primo cane ) doverle scoprire, avere l'ansia, essere pieni di domande..
Forse, sarebbe meglio tornare per un attimo all'epoca dei bigliettini, quelli dove dovevi mettere la croce su un eventuale Si o No..
Oramai siamo grandi, oramai non ci sono i banchi di scuola ad aspettarci, sono finiti i giri per i corridoi prima del suono della campanella, non si va più al cinema soltanto per pomiciare, non si ha più bisogno di darsi gli appuntamenti di nascosto..
Non abbiamo più bisogno di mentire, niente sotto-rifuggi, niente segreti, oramai tutto è lecito, tutto è normale, è diventato tutto cosi semplice..
Troppo semplice.

Quel romanticismo cosi ingenuo, cosi vero, cosi naturale.. 
Manca un po'.


( foto presa dal web)