giovedì 7 novembre 2013

Gli abbracci più caldi sono quelli autunnali.

Pare che finalmente stia arrivando la stagione degli abbracci più caldi, delle tazze di tè più piene, delle morbide sciarpe attorno al collo che profumano ancora di lui o di lei e fanno venire un tonfo al cuore a ogni ondata di vento..
Finalmente dopo le 18 comincia a fare quasi freddo, i bar si riempiono prima e i tramonti diventano più belli..Quelli di Roma veramente credo siano difficile da superare : sopratutto se ti trovi in zona lungotevere, da lontano arriva una melodia che rende il tutto quasi surreale, alzi gli occhi e il cielo è rosa..
L'atmosfera è magica ed avvolgente..Lo è davvero!
La città in realtà sarebbe sempre la stessa, se non fosse che è cambiato tutto.
L'estate è passata, abbiamo lasciato alle spalle la sabbia, l'odore del mare, la voglia di fare tutto e subito, la spensieratezza, i telefoni spenti, i letti vuoti e le macchinette fotografiche piene. Non vogliamo più le bibite ghiacciate, magari accompagnate dal numero del barista più carino, non ci accontentiamo più delle occhiate che finiscono dietro lo spogliatoio dello stabilimento, non siamo più interessati al gioco "non-dirmi-il tuo-nome", rendiamo il tutto più leggero..
No! Ora preferiamo dei caffè caldi da condividere in dolce compagnia, vogliamo sporcarci con la panna della cioccolata calda e pulirci con le sue labbra altrettanto bollenti, ci piace rintanarci sul divano ed avere paura del temporale, e avere freddo ai piedi e avere qualcuno che ce li scalda e ci metta i calzini.
Autunno..
I baci diventano più lunghi, le coccole meno affrettate, i telefoni perennemente accesi, le coperte più spesse..
Purtroppo, però, i biscotti fatti con la pasta frolla avranno anche un ingrediente nascosto, agrodolce e un pò malinconico : ci sentiremo di nuovo un pò soli, un pò persi, un pò impauriti; penseremo al Natale, alla possibilità di passarlo in compagnia o da soli, ricorderemo di tutte le telefonate non ricevute, cartoline " non arrivate", serate passate ad aspettare..
Ma l'autunno è cosi : è tutto ed è niente, ti fa perdere la testa ma allo stesso tempo si dimentica di consegnarti la mappa per ritrovarla, ti riempie il cuore di speranze e la pancia di muffins appena sfornati, ma poi è capace di lasciarti a terra senza prescriverti la ricetta per la medicina da prendere.
L'autunno è cosi. Non si può guarire. Devi lasciarti stravolgere, buttarti nel vortice e sperare che durante il prossimo temporale non sarai da solo a correre sul balcone a raccogliere i panni lasciati sullo stendino.
L'autunno è cosi : ti svuota e ti lascia li a combattere col vento e le foglie che si appiccicano agli stivali..finché non arriverà l'inverno a riempirti di nuovo.